Testudo Marginata

La Testuggine  marginata (Testudo marginata – Schoepff, 1792) comunemente chiamata testuggine
sarda è un rettile appartenente all’ordine delle testuggini.
Sottospecie

T. marginata marginata
T. marginata weissingeri
T. marginata sarda

Sinonimi

Testudo campanulata (Walbaum, 1782)
Testudo graja (Hermann, 1804)
Testudo nemoralis (Schreiber, 1875)
Testudo tabulata var. campanulata (Walbaum, 1782)

Attività

Le T. marginata sono animali ectotermi e nelle prime ore della giornata si crogiolano al sole per
innalzare la temperatura corporea ed attivare le funzioni metaboliche. L’esposizione al sole permette di
assumere i raggi UVB atti alla sintesi della vitamina D. Raggiunta la temperatura corporea necessaria
per l’attivazione degli enzimi atti alla digestione le tartarughe si dedicano alla ricerca del cibo. Con
temperature atmosferiche superiori ai 27 °C diventano apatiche e cercano refrigerio scavando piccole
buche al riparo della vegetazione bassa o riparandosi in piccoli anfratti. Con la discesa delle
temperature si ha la ripresa dell’attività. Sono state osservate sia in Grecia che in Sardegnadelle tane
collettive, composte da una lunga galleria scavata nel terreno e terminante in una camera in cui si
rifugiano la notte e d’inverno. In una tana a Lefkada sono stati censiti 12 esemplari adulti.

Letargo

In autunno, al calare delle temperature, i rettili smettono di alimentarsi, anche per più di 20 giorni, per
poter svuotare completamente l’intestino da residui di cibo. Diventano sempre più apatici e, verso
novembre o dicembre a seconda della latitudine, iniziano ad interrarsi o a ripararsi in luoghi protetti e
cadono in letargo. In natura gli esemplari si interrano anche 10-20 centimetri.
La temperatura ideale di letargo, calcolata nel luogo di interramento è di 5 °C, temperature inferiori ai 2
°C arrecano danni cerebrali o morte, superiori ai 10 °C le inducono in uno stato di dormiveglia
pericoloso per l’esaurimento delle scorte di grasso necessarie a superare l’inverno. Il letargo è una fase
metabolica assolutamente necessaria per questa specie, va impedito solo in caso di malattia o
debilitazione.
La principale causa di morte, nel caso di esemplari tenuti a svernare all’interno di abitazioni da
allevatori improvvisati è proprio la temperatura, che si presenta troppo alta per consentire il letargo e
troppo bassa per consentire di continuare ad alimentarsi.
In queste situazioni se si vorrà tenerlo attivo, l’esemplare andrà collocato in un terrario riscaldato con un
punto caldo sui 28 °C ed un punto fresco e ombreggiato sui 18 °C, con un substrato di 5 cm circa
composto da un 40% di torba bionda di sfagno, un 40% di terriccio naturale privo
di concimi e fitofarmaci ed un 20% di sabbia di fiume.
Essenziale è una lampada UVB specifica per rettili necessaria per la sintesi della vitamina D occorrente
per fissare il calcio. Se si opta per un letargo controllato la testuggineandrà posta in una contenitore
protetto dai roditori con una rete metallica, ricolmo del medesimo substrato del terrario.
Femmina adulta rapportata con un suo piccolo
Il contenitore andrà collocato in un locale buio con temperature tra i 4 °C e gli 8 °C e una sufficiente
umidità ambientale, 70%UR. Il risveglio avviene generalmente nel mese di marzo ed è legato al
rialzarsi delle temperature diurne.

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