Ranuncolo bulboso

Il Ranuncolo bulboso (nome scientifico Ranunculus bublbosus L., 1753) è una pianta della famiglia delle Ranunculaceae, comune in tutta la penisola italiana.

Etimologia

Il nome generico (Ranunculus), passando per il latino, deriva dal greco Batrachion, e significa “rana” (è Plinio scrittore e naturalista latino, che c’informa di questa etimologia) in quanto molte specie di questo genere prediligono le zone umide, ombrose e paludose, habitat naturale degli anfibi. Il nome specifico (bulbosus) derivato dal latino si riferisce al particolare fusto sotterraneo di questa pianta.
Il binomio scientifico attualmente accettato (Ranunculus sceleratus) è stato proposto da Carl von Linné (1707 – 1778), biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione Species Plantarum del 1753.

Descrizione

Descrizione delle parti della pianta

Il portamento

In Italia sono presenti tre sottospecie; i seguenti dati si riferiscono soprattutto alla sottospecie più diffusa: subsp. bulbosus.
È una pianta erbacea, perenne la cui altezza media oscilla tra 15 e 50 cm. È definita inoltre emicriptofita scaposa (H scap), ossia è una pianta con gemme svernanti al livello del suolo e protetta dalla lettiera o dalla neve; è inoltre munita di asse fiorale eretto con poche foglie. Questo tipo di piante possono anche essere classificate tra le geofite bulbose (G bulb), piante perenni munite di bulbo, organo di riserva che annualmente produce nuovi fusti, foglie e fiori.
Tutta la pianta è fondamentalmente pubescente (peli patenti) e priva di cellule oleifere. Lunghezza dei peli 1 – 2 mm.

 

Le foglie
Località: Visome (BL), 350 m s.l.m. – 06/05/2008

Infiorescenza

L’infiorescenza è cimosa e lassa, pochi fiori terminali su peduncoli solcati.

Fiore

Il fiore

I fiori sono ermafroditi, emiciclici, attinomorfi con ricettacolo peloso. I fiori sono di tipo molto arcaico anche se il perianzio (o più esattamente il perigonio) di questo fiore è derivato dal perianzio di tipo diploclamidato (tipico dei fiori più evoluti), formato cioè da due verticilli ben distinti e specifici: sepali e petali. Diametro dei fiori: 1,5 – 2 cm.

  • Formula fiorale: per queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:

* K 5, C 5, A molti, G 1-molti (supero), achenio

Il calice con i sepali riflessi

  • Calice: il calice è formato da 5 sepali vellutati, a disposizione embricata, alterna ai petali. Il colore dei sepali è giallo-verdognolo. In realtà i sepali sono dei tepali sepaloidi. Alla fioritura sono appressati ai petali, poi acquistano un portamento riflesso (o rovesciato – sono appressati al peduncolo); alla fine sono caduchi. Dimensione dei sepali: larghezza 5 mm; lunghezza 8 mm.
  • Corolla: la corolla è composta da 5 petali di colore giallo dorato; la forma è obovata; all’apice possono essere debolmente retusi; alla base dal lato interno è presente una fossetta nettarifera (= petali nettariferi di derivazione staminale). In effetti anche i petali della corolla non sono dei veri e propri petali: potrebbero essere definiti come elementi del perianzio a funzione vessillifera. Dimensione dei petali: larghezza 5 – 9 mm; lunghezza 9 – 11 mm.
  • Androceo: gli stami, inseriti a spirale nella parte bassa sotto l’ovario, sono in numero indefinito e comunque più brevi dei sepali e dei petali; la parte apicale del filamento è lievemente dilatata sulla quale sono sistemate le antere bi-logge, di colore giallo-arancio a deiscenza Al momento dell’apertura del fiore le antere sono ripiegate verso l’interno, ma subito dopo, tramite una torsione, le antere si proiettano verso l’esterno per scaricare così il polline lontano dal proprio gineceo evitando così l’autoimpollinazione. Il polline è tricolpato (caratteristica tipica delle Dicotiledoni).
  • Gineceo: l’ovario è formato da diversi carpelli liberi uniovulari di colore verde; sono inseriti a spirale su un ricettacolo peloso; gli ovuli sono eretti e ascendenti. I pistilli sono apocarpici (derivati appunto dai carpelli liberi); sono disposti all’apice dei carpelli e sono colorati di giallo tenue.
  • Fioritura: da marzo ad ottobre.

Riproduzione

La riproduzione di questa pianta avviene in due modi:

  • per via sessuata grazie all’impollinazione degli insetti pronubi (soprattutto api) in quanto è una pianta provvista di nettare (impollinazione entomogama);
  • per moltiplicazione vegetativa: tramite il bulbo sotterraneo.

Distribuzione e habitat

  • Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Eurasiatico.
  • Distribuzione: è presente su tutto il territorio italiano (isole comprese). Nelle Alpi è ovunque presente, come pure nei rilievi europei. Si trova inoltre in Asia e in entrambe le coste dell’America del Nord (ma probabilmente qui è stata introdotta dall’uomo).
  • Habitat: l’habitat tipico di questo ranuncolo sono i prati, i campi coltivati e incolti, i margini stradali e le schiarite dei boschi. Il substrato preferito è sia calcareo che siliceo con pH neutro-basico, terreno a bassi valori nutrizionali e piuttosto secco.
  • Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare fino a 2500 m l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare, montano e subalpino.

 

Fitosociologia

Dal punto di vista fitosociologico la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:

Formazione: delle comunità a emicriptofite e camefite delle praterie rase magre secche

Classe: Festuco-Brometea

Ordine: Brometalia erecti

Alleanza: Mesobromion

  • Ranunculus bulbosusbulbosus:
  • fusto: alla base il fusto è ingrossato per la presenza di un bulbo (le radici sono sottili);
  • foglie: il segmento mediano delle foglie, alla base, si restringe a forma di peduncolo (questi segmenti sembrano quindi picciolati);
  • fiori: i peduncoli fiorali sono decisamente striati; il ricettacolo ha una forma più o meno globosa;
  • distribuzione: (è la stirpe più diffusa) si trova nelle Alpi (ma non sui rilievi più alti), nella Pianura Padana, nella Penisola, forse in Sicilia; è assente in Sardegna.
  • Ranunculus bulbosusbulbifer (Jordan) Neves;

(alcuni botanici considerano questa sottospecie un sinonimo della sottospecie precedente);

  • fusto: alla base il fusto è ingrossato per la presenza di un bulbo (le radici sono sottili);
  • foglie: il segmento mediano delle foglie, alla base, converge gradualmente con i due laterali;
  • fiori: i peduncoli fiorali sono scarsamente striati; il ricettacolo ha una forma globosa;
  • distribuzione: probabilmente è un endemismo della Sardegna.
  • Ranunculus bulbosusaleae (Willk.) Rouy & Fouc. (1893) – Ranuncolo d’Alea:
  • basionimo: Ranunculus aleae (1893)
  • fusto: altezza della pianta tra i 20 e 80 cm; alla base il fusto è appena ingrossato (le radici sono carnose, turgide e fusiformi);
  • foglie: il segmento centrale delle foglie è peduncolato;
  • fiori: diametro dei fiori tra i 20 e 30 mm; i peduncoli fiorali sono striati solamente nella parte apicale; la forma del ricettacolo è conica;
  • fioritura: da marzo ad maggio;
  • geoelemento: il tipo corologico è Eurimediterraneo o Mediterraneo;
  • distribuzione: questa sottospecie è vicariante della subsp. bulbosus nell’Italia meridionale; nelle Alpi si trova nel dipartimento francese Alpes-Maritimes; sui rilievi europei si trova nei Pirenei, Massiccio Centrale e Carpazi;
  • habitat: rispetto alle altre sottospecie preferisce suoli più calcarei e più umidi;
  • distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare fino a 800 m l.m.; frequentano quindi il piano vegetazionale collinare e in parte montano.
  • fitosociologia:

Formazione: delle comunità delle macro- e megaforbie terrestri

Classe: Molinio-Arrhenatheretea.

Altre varietà (non presenti in Italia)

Nell’elenco che segue sono indicate alcune sottospecie e varietà (l’elenco può non essere completo e alcuni nominativi sono considerati da altri autori dei sinonimi della specie principale o anche di altre specie):
Sottospecie:

  • Ranunculus bulbosusadscendens (Brot.) J.B.Neves (1944)
  • Ranunculus bulbosusbroteri (Freyn) Vasc.
  • Ranunculus bulbosuscastellanus (Freyn) P.W.Ball & Heywood (1962)Ranunculus bulbosus subsp. gallecicus (Willk.) P.W.Ball & Heywood (1962)