La radicchiella selvatica – Crepis foetida

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La radicchiella selvatica – Crepis foetida

 

La radicchiella selvatica (nome scientifico Crepis foetida) è una pianta erbacea spermatofita dicotiledone della famiglia delle Asteraceae.
Etimologia
L’etimologia del nome generico (Crepis) non è molto chiara. In latino Crèpìs significa pantofola, sandalo e i frutti, di alcune specie di questo genere, sono strozzati nella parte mediana ricordando così (molto vagamente) questo tipo di calzare. Inoltre lo stesso vocabolo (krepis) nell’antica Grecia indicava il legno di Sandalo e anche una pianta non identificata descritta da Teofrasto.

Non è chiaro quindi, perché Sébastien Vaillant (botanico francese, 1669 – 1722) abbia scelto proprio questo nome per indicare il genere della presente specie.

Il nome specifico (foetida) significa maleodorante e in effetti tutta la pianta emana un odore sgradevole.
Il binomio scientifico della pianta di questa voce è stato proposto da Carl von Linné (1707 – 1778) biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione “Species Plantarum – 2” del 1753.
Descrizione

Portamento
(La seguente descrizione è relativa alla specie Crepis foetida s.l. (o subsp. foetida); per i dettagli delle varie sottospecie vedere più avanti.)
Queste piante arrivano ad un’altezza compresa tra 1 e 5 dm (massimo 80 cm). La forma biologica è terofita scaposa (T scap), ossia sono piante erbacee che differiscono dalle altre forme biologiche poiché, essendo annuali, superano la stagione avversa sotto forma di seme e sono munite di asse fiorale eretto e spesso privo di foglie.

Per questa pianta si può considerare anche la forma biologica emicriptofita bienne (H bienn), ossia piante erbacee con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve che si distinguono dalle altre per il ciclo vitale biennale. Tutta la pianta emana un odore sgradevole (acre).
Fusto
La parte aerea del fusto è eretta e ascendente (o decombente o prostrata), è ampiamente ramosa con rami angolati e superfici ispide e/o setolose e solcate. Per ogni pianta si possono avere al massimo 3 gambi (normalmente uno solo).
Foglie
Le foglie si dividono in basali e cauline.

Quelle basali sono picciolate e disposte in rosetta; la lamina ha un contorno di tipo spatolato-oblanceolato di tipo pennatopartito con diverse copie di segmenti roncinati; i segmenti sono acuti e più o meno irregolarmente dentati. Le foglie cauline sono progressivamente più ridotte con lamine di tipo da ovato a lanceolato o lineare, amplessicauli e subsemplici; la base può essere auricolata. Dimensione delle foglie basali: larghezza 1 – 3 cm; lunghezza 3 – 15 cm. Lunghezza del picciolo: fino a 20 cm.
Infiorescenza
Le infiorescenze sono composte da numerosi capolini (da 3 a 10) in raggruppamenti corimbosi. I capolini peduncolati sono formati da un involucro composto da brattee (o squame) disposte su 2 serie (interne ed esterne più brevi) all’interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori tutti ligulati.

L’involucro ha una forma subcilindrica (leggermente campanulata) ed è ricoperto densamente da peli ghiandolari. Le squame esterne (da 8 a 10) hanno una forma da lineare a lanceolata, con superficie densamente ispida e sono larghe 1/4 – 1/3 e lunghe 1/2 di quelle interne. Le squame interne (da 8 a 12) hanno una forma lanceolata (alla base sono fortemente carenate) con margini verdi, apici acuti. Il ricettacolo è privo di pagliette a protezione della base dei fiori. Dimensioni dell’involucro: larghezza 6 – 7 mm; lunghezza 11 – 12 mm. Diametro del capolino: 15 – 25 mm.
Fiore
I fiori (da 80 a 100) sono tutti del tipo ligulato[8] (il tipo tubuloso, i fiori del disco, presente nella maggioranza delle Asteraceae, qui è assente), sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi).

I fiori sono ermafroditi e zigomorfi.
• Formula fiorale: per questa pianta viene indicata la seguente formula fiorale:
* K 0/5, C (5), A (5), G (2), infero, achenio
• Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
• Corolla: la corolla è colorata di giallo; lunghezza del fiore: 10 – 20 mm (tubo: 3 – 5 mm; ligula: larghezza 0,8 – 2 mm; lunghezza 6 – 8 mm).
• Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.Le antere (giallastre) alla base sono acute (lunghezza dell’antera: 1,8 – 3 mm; lunghezza dell’apice: 0,5 mm).
• Gineceo: lo stilo è filiforme e peloso sul lato inferiore; gli stigmi dello stilo sono due divergenti. L’ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo, giallo, è lungo 7 – 9 mm. Gli stigmi sono lunghi 1,5 mm.
• Fioritura: da giugno a ottobre.
Frutti
I frutti sono degli acheni con pappo. La superficie degli acheni è percorsa da più o meno 15 coste longitudinali; sono dimorfi: quelli dei fiori esterni sono lunghi 5 – 9 mm e sono assottigliati in alto, quelli interni sono lunghi 12 – 17 mm ed hanno un becco lungo 1,5 – 2 volte il corpo dell’achenio. Il pappo è bianco opaco e soffice ed lungo 3 – 7 mm (il pappo degli acheni esterni è lievemente più corto).
Riproduzione
• Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l’impollinazione dei fiori (vedi sopra).
• Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento per merito del pappo – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
Distribuzione e habitat

Distribuzione della subsp. foetida (Distribuzione regionale – Distribuzione alpina)
• Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Euro-Mediterraneo / Sud Europeo o anche Sud Ovest Asiatico.
• Distribuzione: in Italia è ovunque comune; meno frequente nella Pianura Padana, mentre nella zona alpina il suo areale è limitato alle pendici meridionali e alle valli aride. Nelle Alpi (oltre confine) è presente in Francia (tutti i dipartimenti alpini) e in Svizzera (cantoni Berna, Vallese e Ticino). Sugli altri rilievi europei collegati alle Alpi si trova nella Foresta Nera, Vosgi, Massiccio del Giura, Massiccio Centrale e Pirenei.

In Europa è presente soprattutto al sud e al centro. Si trova inoltre nell’Africa mediterranea occidentale e nel Medio oriente. In altre parti (Australia, Florida e Argentina) è considerata “specie introdotta”.
• Habitat: l’habitat tipico per questa specie sono gli incolti aridi, i muri, i bordi delle vie e le vigne; ma anche le conture in genere, le aree ruderali, le scarpate, le praterie rase e i prati e pascoli aridi. Il substrato preferito è calcareo ma anche calcareo/siliceo con pH neutro, alti valori nutrizionali del terreno che deve essere arido.
• Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare fino a circa 1000 m s.l.m.. Da un punto di vista altitudinale questa specie frequenta il piano vegetazionale collinare e in parte quello montano (oltre a quello planiziale).